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reportage

Gipeto

Il successo di un ritorno


Il gipeto (Gypaetus barbatus) è il più grande rapace presente in Europa. È un avvoltoio tipico delle regioni montuose caratterizzate da alte pareti rocciose, aspri valloni e dolci altopiani. Un tempo... era diffuso sui principali sistemi montuosi dell’Europa meridionale e centrale, con un areale quasi continuo dalla Penisola Iberica ai Balcani. Sterminato in ampie zone del suo areale a causa soprattutto della caccia e dei bocconi avvelenati, spesso destinati dagli allevatori a lupi e volpi, attualmente sopravvive con piccole popolazioni isolate sui Pirenei (una ventina di coppie sul versante francese e un centinaio su quello spagnolo), in Corsica (10 coppie) e in Grecia (a Creta 4 o 5 coppie). In Italia l’ultimo gipeto fu abbattuto nel 1913. Tuttavia, da qualche anno questo magnifico avvoltoio è ricomparso nei nostri cieli, grazie a un progetto internazionale di reintroduzione partito una decina di anni fa. La storia di questo ritorno merita di essere raccontata perché rappresenta in modo esemplare la lotta per la sopravvivenza della natura, che contrappone quelli che distruggono, a quelli che dedicano la propria esistenza al tentativo di salvare specie e habitat.
Le basi del suo ritorno furono gettate una trentina di anni fa in Svizzera, quando si cominciò a parlare di reintroduzione. Furono formate coppie riproduttrici con esemplari in cattività e si diede avvio al rilascio con la tecnica dell’hacking. Due giovani di circa tre mesi, in grado cioè di nutrirsi, ma non ancora di volare, vengono messi in un nido artificiale su una parete rocciosa; vengono riforniti di cibo per un breve periodo, fino a quando non sviluppano comportamenti istintivi. Nel 1986 furono rilasciati i primi avvoltoi negli Alti Tauri, l’anno dopo in Alta Savoia, poi l’Engadina, il Parco Nazionale del Mercantour e quello delle Alpi Marittime. Fino alle liberazioni del Parco Nazionale dello Stelvio nel Duemila. Nel 1998 nacque il primo piccolo sulle montagne della Savoia, cui ne fece seguito un secondo, l’anno successivo, nello Stelvio. La scelta di coinvolgere il nostro Paese nel programma di reintroduzione la fecero soprattutto gli avvoltoi che fin dall’inizio mostrarono una marcata preferenza per i versanti alpini meridionali: quasi la metà degli esemplari liberati fino al 1994 furono rintracciati in territorio italiano. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti. Oggi la popolazione delle Alpi si aggira sui centocinquanta individui, molti dei quali sono nati liberi. Nel Parco Nazionale dello Stelvio attualmente si riproducono almeno 4 coppie.
Visto il grande successo dell’operazione di reintroduzione sulle Alpi, si sta ora pensando di continuare in altre zone d’Europa dove un tempo era presente. Tra i maggiori candidati c’è la Sardegna, dove fino al 1950 se ne contavano nove coppie. Chissà che nei prossimi anni questo maestoso animale non possa ricominciare a volteggiare sui contrafforti rocciosi dell’isola a rimarcare che, anche se con fatica, la saggezza può trionfare sull’ignoranza, il bene sul male. Il ritorno del gipeto è un segnale di speranza per tutti coloro che vogliono salvare e conservare la straordinaria vita di questo Pianeta per le generazioni future.


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